L’associazione culturale Gruppo Folk “Ri Ualanegli” e la Protezione Civile vi danno appuntamento domani sera 16 gennaio alle 19:00 circa a Pontelandolfo nei pressi dell’ex area mercato in Via Pietrasanta, per partecipare all’accensione del tradizionale falò di Sant’Antonio che si protrarrà per tutta la serata con musiche e balli. L’evento coincide anche con l’inizio della Ruzzola del Formaggio, il tradizionale gioco di Pontelandolfo che si terrà a partire dal giorno 17 gennaio lungo il Viale Europa tutti i giorni tra le 14:00 alle 18:00 sino alla fine del Carnevale.
La ricorrenza di Sant’Antonio Abate, patrono del fuoco, cade il 17 gennaio.
L’usanza di ardere cataste di legna a partire dal tramonto sino a sera inoltrata, in questo periodo dell’anno, è molto diffusa nei diversi paesi del Sannio. Un tempo in ogni contrada o rione di Pontelandolfo ci si riuniva all’aperto per ardere un fuoco in onore del Santo.


Secondo la leggenda c’era un tempo in cui gli uomini pativano il freddo perché non avevano il fuoco, così chiesero a Sant’Antonio di provvedere. Il Santo si recò nientemeno che all’inferno alla ricerca del fuoco. I diavoli, conoscendo la sua potenza, non volevano farlo entrare, ma il maialino che accompagnava sempre Sant’Antonio, si intrufolò lo stesso creando un grande scompiglio. Quindi i diavoli consentirono a Sant’Antonio di entrare per recuperarlo. A questo punto il Santo, che portava con se un bastone di ferula ingannò i demoni frugando col suo bastone fra i tizzoni ardenti fino a che una scintilla accese il midollo spugnoso all’interno. Così poté donare il fuoco all’umanità.
Ancora oggi, nell’iconografia tradizionale Sant’Antonio viene rappresentato con il bastone a forma di tau accompagnato dall’immancabile porcellino. Al di là della leggenda, ci sono invece diverse documentazioni che attestano la reale esistenza di Sant’Antonio Abate patriarca del monachesimo vissuto in Egitto, probabilmente tra il 250 e il 356.
Si ritiene che l’usanza dell’accensione del fuoco abbia origini antichissime e derivi da una serie di riti propiziatori che si svolgevano durante tutto il periodo che precedeva la primavera. Il fuoco serviva a purificare la terra e a prepararla a germogliare nuovi frutti.