Il solstizio d’estate collocabile tra il 20 e il 21 giugno, segna l’inizio della stagione estiva. In questa particolare periodo dell’anno, in cui il sole, nell’emisfero boreale, si viene a trovare nel punto di massima altezza rispetto alla terra, la tradizione contadina usava salutare l’avvento della bella stagione con antichi riti propiziatori e purificatori, utili a scongiurare tutti gli eventi che avrebbero potuto danneggiare il raccolto. In proposito, si riteneva che nella notte tra il 23 e il 24 giugno, in coincidenza con la festività di San Giovanni Battista, il santo asceta considerato come il “precursore di Cristo”, le piante e le erbe assumessero particolari proprietà taumaturgiche e quindi potessero essere utilizzate per la preparazione della famosa “acqua di San Giovanni”.
Ancora oggi questa tradizione conserva inalterato il suo fascino.
La preparazione richiede una passeggiata nella natura alla raccolta dei fiori di iperico, lavanda, artemisia, malva, dei fiori e delle foglie di menta, rosmarino e salvia, dei fiordalisi, papaveri, rose, camomilla o delle ginestre che fioriscono


spontaneamente su tutto il territorio di Pontelandolfo. Al tramonto, i fiori vengono poi immersi in un recipiente pieno di acqua e lasciati all’esterno per tutta la notte, in modo che possano assorbire la rugiada.
La mattina di San Giovanni quest’acqua viene utilizzata per sciacquarsi il viso, secondo un rituale dalla tradizione millenaria che si dice possa portare prosperità, amore e salute.