Narrano le antiche storie che a Pontelandolfo, c’era una volta un ricco Barone, proprietario di molte masserie e tante terre coltivate; in parte, le terre, erano dedicate a pascolo d’armenti.
Il barone, il cui nome non è dato sapere, amava molto il gioco delle carte. Amava la vita comoda e, certo, non pensava proprio di dedicarsi a nessuna attività.
D’altra parte non aveva bisogno di lavorare per vivere. Quando era il tempo di carnevale era sua abitudine quotidiana andare per cantine ed ingaggiare partite di tressette, il suo giuoco preferito, con chiunque gli capitasse a dar la sfida.

Si svegliava sempre tardi al mattino perché svegliarsi presto e alzarsi dal letto prima di mezzogiorno era volgare e lui non lo faceva proprio mai.
Dopo il caffè a letto e le abluzioni di rito desinava verso le due del pomeriggio e poi usciva dal suo palazzotto per scegliersi un’osteria dove trascorrere ore liete a gio-care a tressette e bere più del dovuto senza alcuna preoccupazione al mondo.Una sera di carnevale, per l’appunto, si era già fatto tardi e nella taverna si era al lume di candela, quando il barone si attac-cò con un suo lavorante, di nome Pasquale, a giocare a scopa a due.

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Nasce a Pontelandolfo il 27 febbraio del 1925 da Tommaso, falegname e Guerrera Vittoria, contadina. Angelo muore prematuramente una domenica di giugno del 1988 per una crisi cardiaca all’età di 63 anni.

Nel 1943 si trasferisce nella città di Bologna dove decide di intraprendere il suo straordinario percorso giornalistico e sportivo.

Dopo una prima esperienza nel campo delle pubbliche relazioni, si afferma nel giornalismo, diventando uno dei più quotati collaboratori di “Viagginvito”, un mensile di turismo, cultura, politica ed informazione  e, in seguito del “Quotidiano di Foggia” e della rivista culturale “Novalis”.

Come scrittore con il libro “Terebilio” ottiene importanti riconoscimenti aggiudicandosi il premio “Città de L’Aquila”.

Angelo Zara non è stato un pioniere del baseball,  è stato un seminatore di baseball, riesce a portare in questo sport il marchio Coca Cola e nella sua squadra di metà anni sessanta, la Bazzanese Coca Cola gioca un ragazzo sedicenne, Alberto Rinaldi detto “Toro”, che è stato il primo giocatore italiano ad aver fatto una stagione intera nel baseball professionale americano. Dalle ceneri della “Fiamme d’Oro” fonda i “Giaguari”, la prima squadra di baseball bolognese che si reca all’estero in divisa sociale ed ottiene la prima vittoria italiana in assoluto in terra straniera.

Fonda il “Club del Baseball” l’antesignano delle moderne Club Houses

Oltre alla Coca Cola nel 1960, porta nel baseball Unipol nel 1970, Cercosti nel 1972 e Derbigum nel 1975, che per induzione portano sponsorizzazioni importanti in tutto il settore bolognese.

Nel marzo del 1970 fece arrivare a Bologna, per un provino, un giovanissimo lanciatore di Verona. Un mancino. Corradini. Giocò quattro campionati per la squadra di Zara.

Inventa nei primi anni Sessanta gli Oscar del Baseball, che vengono assegnati da una giuria di giornalisti specializzati.

Era lo storico Longbridge, gestito da Angelo Zara, che metteva in risalto tutte le sue doti di “personaggio” vulcanico, straordinario motivatore e dirigente appassionato, passionale, dinamico e dalle grandi intuizioni. Le risorse di questo club erano limitatissime, ma, grazie alle capacità del suo “animatore”, riusciva a trovare una collocazione decorosa in serie A.

Anthony M. Valletta

Anthony sbarca negli Stati Uniti nel 1956 a bordo della mitica Andrea Doria in uno dei suoi ultimi viaggi prima del disastro marittimo del 25 luglio dello stesso anno dopo un tragico scontro con la nave svedese Stockholm.

Nel 1971 completa il suo percorso di laurea presso l’Università di New Haven, Dipartimento di Ingegneria Elettonica

Durante gli studi universitari trova modo e tempo di frequentare l’Accademia di Complemento diplomandosi con il grado di Sottotenente dell’Esercito.

Divenuto Generale Maggiore, occupa un posizione di grande rilievo nel Pentagono, sede del quartier generale del Dipartimento della Difesa degli U.S.A.

Lasciato il pubblico impiego Anthony presta le sue elevate capacità professionali come consulente di alto livello dell’industria americana e come consigliere speciale del Chairman di Pragmatics, Inc.

Insignito nella città di New York, della prestigiosa Medaglia d’Onore di Ellis Island nel Grande Salone dell’isola di Ellis a cui ha fatto seguito la 23° Cerimonia Annuale di Gala tenutasi presso l’albergo Ritz Carlton di Battery Park della città di New York, in un sontuoso ricevimento sponsorizzato dalla Coalizione Etnica Nazionale delle Organizzazioni, ha ricevuto la Medaglia d’Onore di Ellis Island, prestigioso premio che viene conferito a personaggi della varie etnie che si sono distinti nel mondo del lavoro negli Stati Uniti e che hanno saputo preservare i valori ereditati dai propri antenati, anche attraverso la realizzazione di quel ponte ideale che unisce i popoli di tutto il mondo.

In passato il premio è stato assegnato oltre che a sei Presidenti degli Stati Uniti, Premi Nobel, atleti, dirigenti dell’industria, ecc., anche a personaggi come Colin Powel, John McCain, Rudolph Giuliani, Frank Sinatra, Muhammad Ali, tutti iscritti nel Congressional Record (libro del Congresso).

In occasione dell’evento Anthony ha condiviso la straordinaria esperienza insieme alla leggendaria cantante Gloria Estefan e a molteplici esponenti di spicco dell’industria, dell’intrattenimento, del Governo, delle Forze Armate e delle arti del plurietnico mondo americano.

Angelo Antonio Boccaccino

Figura carismatica di educatore e politico di grande spessore umano e culturale, Angelo Antonio Boccaccino nasce a Pontelandolfo il 15 settembre 1913 da Bernardo e Annina Seneca, muore il 26 Luglio del 1996.

Viene eletto per ben tre volte Consigliere Provinciale dal 1956 al 1970, ricoprendo, tra l’altro, la carica di Assessore all’Assistenza dal 1960 al 1964, nonché figura emblematica di Presidente del Consorzio Antitubercolare di Benevento dal 1966 al 1970.

Ad Angelo Antonio Boccaccino è intitolata con delibera di G.C. n. 123 del 03.10.2008 la strada che dallo storico Largo Tiglio, oggi Piazza Roma, attraversa la leggendaria Porta Annunziata lungo le vestigia dell’antica cinta muraria.