13 settembre 1943 – Strage di innocenti alla località Petrillo
L’armistizio del 3 settembre 1943 (divulgato l’8 settembre da Badoglio), firmato in gran segreto a Cassibile, una contrada del siracusano, dal generale Castellano, per il Governo italiano, e da un
rappresentante delle forze anglo-americane, segnava virtualmente la conclusione del secondo conflitto mondiale, aprendo, di fatto, quello con la Germania Hitleriana. Non mancarono tragici errori delle truppe alleate. “Episodi in cui i liberatori uccisero civili innocenti – ha scritto Claudia Baldoli (L’Italia e le sue Regioni 2015) -, e gli occupanti tedeschi contribuirono a operazioni di
salvataggio, non si inseriscono facilmente nella narrativa ufficiale e nazionale della Seconda Guerra Mondiale”. E’ quello che accadde a Pontelandolfo il 13 settembre 1943, alla località Petrillo. Un
cacciabombardiere che sorvolava i cieli di Pontelandolfo, in picchiata tanto inaspettata quanto fulminea, si accanì sulla contrada e fu distruzione, fu strage di inermi civili. I soldati tedeschi di
base alla località Marzia, poco distante da Petrillo, accorsero subito sul luogo del misfatto. Urla di paura, pianti di dolore, disperazione, facevano eco tra il caseggiato. I feriti furono caricati a bordo degli automezzi, e via di corsa, si diressero verso l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Anna Casoli morì lungo il tragitto. Si spensero in una corsia dell’ospedale molisano Vitantonio Polletta e